Culture Jammer

Vi ricordate che un po’ di tempo fa vi avevo accennato che esiste una pratica denominata “detournament“.

In vista della campagna elettorale del comune di torino immagino tornerà assai di moda.

E effettivamente vi racconto sul caso due episodi:

Il primo è una cosa successa l’altra sera.
Mi son ritrovato alla cavallerizza all’uscita dello spettacolo di Ascanio Celestini, per accompagnare a casa la mia attuale ragazza. Sotto i portici la compagnia dei clochard era pronta a mettere in scena la prima per tutti quelli che sarebbero di li a cinque minuti passati in quel tratto di selciato.

Semplice nel suo essere difficile la scena allestita da queste cinque o sei figure, immagini di pura strada: uno intento a lavare una ciotola del cane dopo aver finito cena con la manichetta antincendio lì vicina, il socio a rassettare la cucina spostando il fornello da campo, un altro ancora a sintonizzare l’impianto hi-fi cambiando le pile alla radiolina e gli ultimi a sistemarsi le preziose stoffe sui pregiati letti di cartone.

La fiumana di gente uscente dal teatro ha dato il ciack alla scena: due commedianti si staccano, e con tipica andatura simil ebbra iniziano a chiedere la questua con l’ausilio della ciotola suddetta e di un pamphlet sui viaggi con cui, far capire la nazionalità di uno dei due indicando la parola “Ungheria”.

Passandoci vicino ci facciamo due chiacchiere, gli passiamo due siga e lasciamo che continuino il giro.

Nel mentre il clima da campagna elettorale fa capolinea nella scena, con una timida candidata della lista di Pietro (Italia dei valori, IDV) al consiglio comunale che si presenta in veste di una ragazza con amica, che dopo aver provato inutilmente a parlar con qualcuno dei presenti, tenta con i due “accattoni ad arte” suddetti.

copertina culture jam kalle lasn

Parte una bella discussione, la candidata IDV dopo dei consigli generici si rende conto chi ha davanti ma comunque chiede loro se hanno intenzione di votarla, e loro in pieno stile detournament, per fini non proprio di ideale certo, le chiedono: “si ma quanto ci dai?”

La signorina strabuzza gli occhi, rimane interdetta e inizia a balbettare, facendoci capire che candidata abbiamo di fronte, dopo di che tenta la fuga aiutata dalla sua imbarazzata amica che distoglie i ragazzi mentre scappano via.

I due teatranti si guardano uno fisso negli occhi, osservano le mani piene di materiale di propaganda elettorale e scelto il santino giusto lo ripropongono subito, utilizzando primordiali tecniche di ingegneria sociale a fin di lucro, a un signore passato in quel momento, che scappa via come un ossesso pensando però: SIGNORINA NON TI VOTERO’ MAI!!!!

Il secondo è un’immagine comparsa su indymedia piemonte e che ritrae uno dei manifesti elettorali di Maurizio Marrone ritoccato ad arte in pieno detournament style.
Immagino che appena si accentuerà il peso mediatico di questa ennesima campagna elettorale comparirà nuovo satirico materiale.

Per capirne qualcosa di più vi allego un link al pdf del libro di Kall Lanse, da cui è nato tutto, va naturalmente preso con le molle, le pratiche e la zona geografica di riferimento sono assai diverse, ma in moltissimi ambiti i concetti sono stati ripresi più volte.